ARSA
Durata: 93 min

Genere: Dramma
Lingua: Italiano
Regia: Masbedo
Con: Gala Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Tommaso Ragno, Lino Musella, Luca Chikovani, Giovanni Cannata, Michele Sinisi, M...
Arsa ha integrato la figura paterna nel suo mondo interiore, elaborando il lutto attraverso il suo rapporto con l’immaginazione e la creatività.
Andrea, invece, non ha ancora affrontato il dolore della perdita, e la sua presenza sull’isola rompe l’equilibrio di Arsa, costringendola a confrontarsi con nuove emozioni e pulsioni.
Distanti nel sentire, si incontrano nel mare, intenti a nuotare verso una statua antica precedentemente scoperta da Arsa. Metafora della figura paterna, la statua è un segno tangibile di un legame lontano e irraggiungibile.
“Arsa” è anche una riflessione critica sulla società contemporanea e sul consumismo.
Arsa vive gli antipodi della società, recuperando gli scarti che il mare restituisce alla terra trasformandoli in qualcosa di nuovo e significativo. Questo atto di recupero e trasformazione è per noi un gesto di resistenza, un modo per indagare la vita in uno spazio e tempo altro, nell’imperfetto e nel dimenticato.
Ogni scelta di regia, di immagine, di direzione degli attori, è stata fatta tenendo a mente il limite sottile tra sogno e realtà, il suo mondo è la soglia.
Arsa resta, alla fine, sospesa. Questa scelta porta con sé un’azione forte: il desiderio di restare al di là di ogni forza oppositiva. Arsa crea, produce una nuova realtà; partendo dallo scarto, dal rifiuto, la sua arte sublima la fatica e il dolore.

93 min
Genere: Dramma
Lingua: Italiano
Regia: Masbedo
Con: Gala Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Tommaso Ragno, Lino Musella, Luc...
Arsa ha integrato la figura paterna nel suo mondo interiore, elaborando il lutto attraverso il suo rapporto con l’immaginazione e la creatività.
Andrea, invece, non ha ancora affrontato il dolore della perdita, e la sua presenza sull’isola rompe l’equilibrio di Arsa, costringendola a confrontarsi con nuove emozioni e pulsioni.
Distanti nel sentire, si incontrano nel mare, intenti a nuotare verso una statua antica precedentemente scoperta da Arsa. Metafora della figura paterna, la statua è un segno tangibile di un legame lontano e irraggiungibile.
“Arsa” è anche una riflessione critica sulla società contemporanea e sul consumismo.
Arsa vive gli antipodi della società, recuperando gli scarti che il mare restituisce alla terra trasformandoli in qualcosa di nuovo e significativo. Questo atto di recupero e trasformazione è per noi un gesto di resistenza, un modo per indagare la vita in uno spazio e tempo altro, nell’imperfetto e nel dimenticato.
Ogni scelta di regia, di immagine, di direzione degli attori, è stata fatta tenendo a mente il limite sottile tra sogno e realtà, il suo mondo è la soglia.
Arsa resta, alla fine, sospesa. Questa scelta porta con sé un’azione forte: il desiderio di restare al di là di ogni forza oppositiva. Arsa crea, produce una nuova realtà; partendo dallo scarto, dal rifiuto, la sua arte sublima la fatica e il dolore.